martedì 21 febbraio 2017

L'ALCOL


I PROBLEMI DELL'ALCOL



Bere ogni giorno fino ad ubriacarsi; dopo aver iniziato a bere, non si riesce più a controllarsi. Si Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi. Si Riesce a trascorrere brevi periodi di astinenza o intervalli fra le bevute, ma il primo sorso di alcol fa immediatamente scattare il comportamento del "tutto o nulla" e continua a bere fino a ubriacarsi.



La Sindrome Alcolico Fetale o Fas (Fetal Alcohol Syndrome), è la principale conseguenza dell’abuso di alcol nel corso di una gravidanza, determinando l’insorgere di molteplici sintomi, che coinvolgono lo sviluppo del feto, con danni sia a livello strutturale che comportamentale. La Fas ha un’incidenza di circa 3 neonati su 1000 con dati destinati ad aumentare in particolari categorie sociali, cioè in ambienti di degrado familiare, con storie di alcolismo in famiglia, di depressione o di violenza. Tuttavia in molti casi può bastare anche l’assunzione di una sola bevanda alcolica al giorno, perché i metaboliti dell’etanolo danneggino il feto.


Le bevande alcoliche rappresentano da millenni uno dei componenti della dieta della tradizione mediterranea, ma il punto di vista medico-biologico è controverso: l'alcol etilico è praticamente l'unico elemento nutritivo delle bevande alcoliche, in quanto solo la birra e il vino contengono altri principi alimentari anche se in quantità minima. Una giusta quantità di vino o di birra durante i pasti può quindi avere anche effetti benefici su alcune funzioni digestive, mentre l'abuso causa con il tempo dipendenza e varie complicazioni.


Il problema dell'abuso-dipendenza etilica deve sempre essere affrontato, anche se è difficile valutarlo in termini quantitativi. Oggi è comunque possibile avvalersi di metodologie raffinate per la determinazione dell'alcol presente nell'organismo, attraverso la misurazione della sua concentrazione ematica o nell'aria espirata.


L'etanolo, dopo essere stato ingerito, passa dal tubo digerente alla corrente sanguigna, viene assorbito totalmente e in modo estremamente veloce, specialmente nel cervello dove raggiunge una concentrazione simile a quella ematica e ha quindi una rapida azione. Il 90-95% dell'alcol ingerito viene degradato, soprattutto a livello del fegato, e questo processo causa la formazione di composti dannosi per l'organismo. Nell'ultima fase la sostanza non metabolizzata viene eliminata, principalmente attraverso i reni e i polmoni.


Molti sono gli studi fatti per stabilire le cause che portano all'etilismo. Se è stato accertato che esiste una certa familiarità nei confronti dell'abuso di alcol, è molto difficile stabilire sia definire una "personalità prealcolica", basandosi sulla valutazione di quei fattori psicologici che eventualmente possano portare a una condizione di alcolismo, sia ricostruire una "personalità alcolica", perché molto diverse tra loro sono le persone che bevono eccessivamente.


L'alcolemia elevata, superiore al limite legale di 80 mg di alcol in 100 ml di sangue, è la principale responsabile dei casi mortali negli incidenti stradali. La correlazione tra l'alcol e gli incidenti è significativa anche quando l'assunzione di alcol non è in una quantità così elevata da determinare modificazioni evidenti del comportamento, perché a dosi piccole di alcol il guidatore è comunque in grado di guidare bene, ma si riduce in lui la percezione del rischio.


Le abitudini delle donne sono profondamente cambiate anche nei confronti dell'alcol, tanto che oggi tra il sesso femminile l'assunzione di alcol è regolare e l'alcolismo ha un tasso d'incremento superiore a quello maschile. Negli ultimi anni questo fenomeno è diventato di rilevanza sociale, anche perché gli studi fatti fino ad oggi non hanno approfondito bene il problema dell'alcolismo in campo femminile. I motivi di questo sono da ricercarsi nel fatto che spesso l'etilismo femminile non è facilmente rilevabile, essendo sovente confinato nel privato o dissimulato per l'elevata riprovazione sociale.



Nel trattamento dell'alcoldipendenza la psicoterapia in tutte le sue forme costituisce un valido strumento di sostegno e un adeguato mezzo di esplorazione per condurre il paziente a una presa di coscienza del problema. L'approccio terapeutico è diverso da quello adottato per altri disturbi psicologici che derivano principalmente dall'interazione tra il soggetto e l'ambiente, perché per l'etilismo esiste un terzo elemento, l'alcol, che agisce modificando l'interazione tra gli altri due. Il bevitore, attraverso l'uso della sostanza, trasforma sensibilmente la propria realtà interna, la percezione di quella esterna e il suo corpo.

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